di Francesca Panaioli*
Si è da poco concluso il percorso di Orientamento rivolto ai ragazzi e genitori delle classi terze dell’ICS Rita Levi Montalcini di Buccinasco, organizzato all’interno dello sportello Psico-Pedagogico gestito da Spazio Aperto Servizi. Un percorso che da ottobre a dicembre ha visto coinvolti circa 92 ragazzi e poco più di 50 genitori, con le loro paure, aspettative, i loro sogni e desideri. Per i ragazzi si è trattato di un accompagnamento di tre incontri da due ore ciascuno, mentre per i genitori sono state organizzate 2 serate per illustrare il sistema scolastico della scuola secondaria di secondo grado, ma soprattutto per offrire loro strumenti e consigli per accompagnare al meglio i loro figli nella delicata scelta della scuola.
Ma partiamo dai ragazzi.
I temi conduttori degli incontri sono stati la conoscenza di sé, la raccolta delle informazioni utili e il sostegno al processo di scelta. Per meglio comprendere il senso del lavoro, voglio partire da qui: ansia, capacità, amicizie, paura, studio, passione, aiuto e organizzazione. Queste sono solo alcune delle parole emerse durante gli incontri con i ragazzi. Parole dense di significato che ben sintetizzano la percezione dei ragazzi rispetto alla scelta che stanno per compiere e che in qualche modo ben raccontano il pezzo di strada fatto insieme.
Ciò è emerso fin dal primo incontro, durante il quale abbiamo riflettuto insieme sulle parole abilità/punti di forza e limiti/punti di debolezza, per comprendere insieme che “possiamo diventare sempre più bravi a…”, ma possiamo anche “migliorare dove funzioniamo meno”. E queste non sono mie parole, ma sono la sintesi perfetta dei pensieri espressi dai ragazzi. Certo, hanno alcune difficoltà a riconoscersi capacità e/o limiti, ma guidati riescono ad esplorarsi, a nominare alcune sensazioni (come ad esempio l’ansia) e a ricondurre le loro passioni a possibilità formative pronte a schiudersi.
Giunti al secondo incontro, abbiamo analizzato Iter, la guida redatta da Città Metropolitana che illustra tutte le possibilità offerte dalle scuole superiori. E anche in questo caso, aiutare i ragazzi nel raccogliere le informazioni, offrire loro strumenti di ricerca e analisi, ha aperto mondi non conosciuti ad alcuni e offerto conferme ad altri. Abbiamo scoperto insieme che non importa se si sceglie un liceo, un tecnico o un professionale: sarà necessario studiare e impegnarsi. Con buona pace di tutti i ragazzi.
L’ultimo incontro è stato quello dedicato al processo di scelta. Per offrire ai ragazzi un sostegno in tal senso ho chiesto a ciascuno di loro di immaginare il loro percorso, dalla fine della scuola media fino ad arrivare al lavoro/università, passando naturalmente per gli anni delle superiori. Come? Con un foglio bianco. E una semplice consegna: immagina un percorso a tappe, valuta quali ostacoli potrai incontrare e quali abilità metterai in campo per superarli. Devo dire che i lavori sono stati di vari tipi: alcuni ragazzi hanno disegnato, altri hanno scritto, altri ancora hanno schematizzato. Ma la cosa certamente più interessante è stato vedere come ciascuno di loro abbia capito l’importanza di tracciare un percorso che lo possa condurre dove desidera: su un aereo come hostess, nella redazione di un giornale, in un ospedale come medico, in un negozio di riparazione di PC, in un’azienda di grafica, in un centro di ippoterapia e in tanti altri luoghi carichi di significato e sogni.
Dopo 6 anni di laboratori, anche quest’anno ho avuto la conferma che i ragazzi hanno tutte le risorse necessarie per fare questo grande passo, ma hanno la necessità di essere guidati e accompagnati.
Dai docenti, che oltre a partecipare al percorso con me, spesso dedicano molto tempo alla realizzazione di attività curricolari e momenti di confronto in classe sul tema orientamento. Ma anche, e forse soprattutto, dai genitori. Ed è per questo che il percorso interessa anche loro, con gli incontri dedicati. Come? Si parte con il raccontare il percorso fatto con i ragazzi, che spesso lascia molti a bocca aperta perché ben sappiamo che i figli raccontano poco. E proprio da questo aspetto si avvia il confronto: uno spazio di pensiero che consente di offrire strumenti e piste di lavoro anche ai genitori attraverso una serie di domande che diventano suggestioni per affrontare il tema orientamento con i propri figli. Cosa ti appassiona? Dove funzioni meglio? Cosa apprendi con più facilità? Cosa hai messo nel tuo zaino fino ad ora in termini di conoscenze ed esperienze? Sono solo alcuni esempi, ma queste domande rappresentano il punto di partenza per avviare una riflessione, un confronto e un momento di ascolto importante per i ragazzi.
Gennaio è alle porte, il momento della scelta si fa sempre più vicino e occorre fare squadra: scuola, ragazzi e genitori. Solo in questo modo la scelta sarà forse un po’ più “leggera”, ma sicuramente, sono certa, più consapevole.
* Francesca Panaioli, Pedagogista e Responsabile della Formazione per Spazio Aperto Servizi.
Da anni è impegnata nelle scuole con attività di consulenza rivolte a genitori e docenti della scuola secondaria e progetta e realizza attività laboratoriali per i ragazzi su tematiche diverse.
Quando non lavora guarda il mondo attraverso la sua macchina fotografica.